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Il Beato Camillo Costanzo

Cenni biografici

L'evangelizzazione del Giappone inizia intorno alla seconda metà del 1500 con San Francesco Saverio, e continua con notevole successo e senza particolare opposizione da parte delle autorità locali, almeno fino al 1587.
La notevole crescita della comunità cristiana, l'imprudenza di alcuni missionari e ragioni di tipo più prettamente commerciale e politico, indussero le autorità locali ad attuare misure sempre più restrittive culminate nella furiosa persecuzione del 1614, durante la quale la numerosa comunità cristiana fu quasi cancellata a causa dei moltissimi casi di martirio ed apostasia. Migliaia furono i martiri ma solo per 205 di essi è stato possibile riconoscere la validità del martirio. Papa Pio IX il 7 luglio 1867 poté proclamarli beati.

Tra questi c'e Camillo Costanzo, il quale nacque a Bovalino nel 1572. Ventenne si recò a studiare Lettere e Diritto a Napoli; nel 1592 entrò nella Compagnia di Gesù e come molti Gesuiti in quell'epoca, partì per le Missioni in Estremo Oriente; nel marzo 1602 partì per l'India da dove doveva raggiungere la Cina, ma giunto nel 1604 a Macao, possedimento portoghese, trovò sbarrato l'accesso in Cina dagli stessi portoghesi, quindi si indirizzò verso il Giappone, dove il 17 agosto 1605 sbarcò a Nagasaki. Dopo circa un anno di studio della lingua e della cultura giapponesi iniziò il suo ministero missionario ottenendo solide conversioni. Infatti quando nel 1614 infuriò la persecuzione, degli ottocento battezzati da lui, solo tre o quattro apostatarono. L'ordine di espulsione dei missionari lo costrinse a ritornare a Macao dove rimase per sei anni; in questo lungo tempo studiò profondamente i testi canonici del buddismo e per confutarli scrisse ben quindici libri e tre opuscoli divulgativi. Nel 1621, a 49 anni, s'imbarcò per il Giappone travestito da soldato, ma si era in piena persecuzione. Riconosciuto, fu salvato da due cristiani che lo aiutarono a sbarcare in un porto solitario; il suo nuovo campo di apostolato fu il regno di Figen, l'isola di Firando e le tante isolette dell'arcipelago.
Una donna cristiana desiderosa di convertire il marito, gli indicò dove avrebbe potuto trovare il missionario. Ma il marito si recò a riferire tutto al governatore e P. Camillo fu arrestato e condannato al rogo.
Riportato a Firando fu legato ad un palo ed arso vivo. Egli pur tra le fiamme e il denso fumo, non cessò un istante di predicare ad alta voce alla moltitudine di cristiani e pagani che assistevano al supplizio; incoraggiando i convertiti e invitando a convertirsi ai pagani. Dopo aver cantato il Gloria Patri e ripetuto per cinque volte la parola Sanctus, con gli occhi rivolti al cielo spirò. Era il 15 settembre 1622, e moriva all'età di 50 anni, dei quali 30 li aveva spesi nella Compagnia e 17 nella missione in Giappone.
Fu beatificato da papa Pio IX a Roma il 7 luglio 1867.

Condusse una vita in pienezza, dedicando tutte le sue forze alla missione evangelizzatrice e scrivendo un gran numero di opere, purtroppo perdute. Fu uomo tenace e caparbio, studioso di primo piano, in particolare delle religioni orientali, teologo dalla formazione solida.
Fu propugnatore della distinzione e dell'irriducibilità delle altre religioni con il cristianesimo e si distinse dal suo grande contemporaneo e confratello p. Matteo Ricci per una visione negativa delle religioni, incapaci di portare l'uomo alla vera conoscenza di Dio. Oggi, dopo il Concilio Vaticano II, siamo più vicini a P. Ricci che a P. Costanzo, ma quest'ultimo continua ad insegnarci che il vero dialogo può avvenire solo nel pieno rispetto della verità.
Emerge dai suoi scritti una grande spiritualità che si concretizza in un abbandono fiducioso nelle mani di Dio ed in una completa disponibilità ai superiori. Il suo eroico atteggiamento di fronte al martirio non è un atto improvvisato, ma il frutto maturo di una vita vissuta al ritmo della volontà di Dio.
A Hirado il 25 marzo 1990 è stato inaugurato il monumento al beato Camillo Costanzo, luogo di pellegrinaggio da parte dei cristiani giapponesi.
Nel nostro paese la memoria del martire è tenuta viva dalla meritoria opera dell'Arciconfraternita "Maria SS. Immacolata" di Bovalino Superiore, che recentemente ha curato la ristrutturazione della casa natale del Beato ed organizzato un convegno sulla sua azione apostolica in Giappone.
La casa natale del Beato è situata nel centro storico di Bovalino superiore e versava in condizioni di completo abbandono. L'Arciconfraternita ha curato la ristrutturazione a proprie spese, utilizzando tra l'altro i proventi della vendita del libro di Antonio Ardore "Bovalino un borgo da salvare".
Di fronte ad una così grande figura viene spontaneo chiedersi, con le parole di uno dei suoi principali biografi P. Stefano De Fiores: "se nel Seicento un figlio di Bovalino ha potuto compiere imprese memorabili, perché oggi la Calabria deve piegarsi su se stessa sotto i mali che la opprimono? La conoscenza del beato Costanzo è un tonico che ristora le forze e libera le energie costruttive di quanti verranno a contatto con lui".

Fonti:

Convegno

"L'azione apostolica del Beato Camillo Costanzo,
missionario gesuita bovalinese, martire in Giappone"

Bovalino Superiore - Chiesa Matrice
30 Dicembre 2007 - ore 16:00

Volantino
Brochure
Invito
Comunicato stampa
Gazzetta del Sud del 13 Gennaio 2007



Preghiera al Beato

Beato Camillo Costanzo,
noi,figli di questa terra da cui sei partito con passione e zelo missionario,
con cuore grato ti invochiamo,
perchè tu possa intercedere presso il cuore di Dio,
perchè si allarghino gli orizzonti della nostra speranza,
perchè possiamo impegnarci con passione all'annuncio del Regno.

Concedici sempre di avere un animo missionario,
aperto ad ogni necessità.

Chiedi al Padre che questa terra di Calabria abbia nuove vocazioni,
si impegni ad annunciare il Vangelo della liberazione e della consolazione
con fortezza, coraggio, autenticità.

Alle terre del Giappone e della Cina,
da te evangelizzate e da te amate,
concedi pace, libertà religiosa, crescita nella fede,
sviluppo solidale e rispetto per il bene di tutta l'umanità.

Alle nostre famiglie e comunità parrocchiali,
per la tua preghiera,
siano concessi giorni di pace e di perdono
perchè tutti noi, attraverso il nostro costante impegno,
possiamo far fiorire ogni angolo della terra
della bellezza e del profumo di Cristo.

p. GianCarlo Maria Bregantini, Vescovo

 

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Ultimo aggiornamento:24/06/2012. Per problemi tecnici scrivi a: webmaster@missionebovalino.it